Joe Colombo
ci hai insegnato il futuro

24 maggio – 4 settembre 2022
GAM Galleria d’Arte| Milano
Via Palestro 16, Milano
La mostra è accompagnata dal catalogo Joe Colombo. Designer. Catalogo
Ragionato 1962 – 2020
edito da Silvana Editoriale.
Partner: B-Line, Bonacina 1889, Oluce, Trep +
Partner tecnici: Fantoni, Linea Light Group – Stilnovo
A Joe Colombo e alla sua incontenibile fantasia proiettata nel futuro, è dedicata la mostra CARO JOE COLOMBO, CI HAI INSEGNATO IL FUTURO a cura di Ignazia Favata e organizzata da Suazes con la Galleria d’Arte Moderna di Milano e l’archivio Joe Colombo, che dal 24 maggio al 4 settembre 2022 porta nelle sale della GAM Galleria d’Arte Moderna di Milano l’evoluzione della sua storia e il suo costante interesse verso nuove forme di progresso.
Il percorso espositivo parte dalle prime esperienze degli Anni Cinquanta, dall’adesione al Movimento Arte Nucleare e la prima progettazione della Città Nucleare in cui troviamo già una città residenziale e una sotterranea con automobili, servizi, magazzini e metropolitana.
La morte del padre e il suo necessario coinvolgimento nell’azienda di famiglia, lo portano a un cambiamento radicale con l’abbandono del mondo artistico e l’incontro con quello industriale, ma l’esperienza si rivela cruciale per Colombo, che impara tecniche costruttive, di produzione e incontra i nuovi materiali plastici. Dopo qualche anno, infatti, cede l’attività e apre il suo primo studio a Milano.
Gli anni Sessanta si aprono con il premio IN-ARCH per il controsoffitto in metacrilato nell’Albergo Continental a Platamona in Sardegna (1964), e la progettazione con il fratello Gianni della sua prima lampada Acrilica per O-Luce con cui vince la medaglia d’oro alla XIII Triennale di Milano (1964).
La capacità di astrazione sviluppata nei primi anni di attività e la successiva concretezza sviluppata nel suo periodo aziendale, lo portano a proporre oggetti di design con forme e materiali nuovi e con idee innovative sui modi di vivere del futuro.
La passione per la meccanica, il suo non sentirsi vincolato dai contesti architettonici che lui immagina sempre più piccoli e trasformabili, insieme ai suoi studi di ergonomia e psicologia, lo portano a realizzare progetti radicalmente innovativi come il Sistema Programmabile per Abitare, monoblocchi polifunzionali come la MiniKitchen per Boffi ed il Box 1 per La Linea arrivando anche a proporre Habitat Futuribili come Visiona 1 per Bayer, il Total Furnishing Unit per MOMA, o la sua stessa casa in Via Argelati a Milano.